Il lago di Caldaro, considerato biotopo, è stato posto sotto tutela e rappresenta un paradiso naturale di prim'ordine. La sua vasta distesa di canne palustri offre un'oasi di riparo e svernamento a migliaia di uccelli migratori, palustri e acquatici. Nel 2002 è entrato a far parte della rete europea dei territori protetti " Natura 2002".
Nel 2010 il sentiero a sud del lago, che si snoda in parte su passerelle in legno, fu allungato e ampliato. È consigliato anche per escursioni con i bambini. Esso è, inoltre, il più grande Lago naturale dell’Alto Adige ed ha una superficie complessiva di 241 ettari. L’area protetta si trova a sud del lago e con i suoi fragmiteti, prati umidi e boschi igrofili ed è la più estesa zona umida tra la zona alpina e la Pianura Padana. Il percorso naturalistico con cui si articola il giro al lago fa parte del territorio sotto tutela del protocollo “Natura 2002″. Il lato sud, abbracciato da canneti, offre a migliaia di uccelli, pesci, palustri e anfibi, un posto ideale come riparo, per trovare da mangiare e covare. Il biotopo risulta quindi essere un’oasi naturale di inestimabile valore per animali ed uccelli acquatici. L’area è un importante luogo di sosta per numerosi migratori e si sono insediati riprodotti anfibi, uccelli acquatici e libellule. Già oltre 100 tipi di uccelli diversi fanno parte del biotopo. Nel biotopo inoltre, è stata costruita una passerelle in legno ed anche una torretta d’osservazione in mezzo ai canneti, da dove gli appassionati possono osservare concerti di rane o anche rari tipi di uccelli. 14 cartelli informativi descrivono l’unicità della fauna e flora.
Nel 2010 il sentiero a sud del lago, che si snoda in parte su passerelle in legno, fu allungato e ampliato. È consigliato anche per escursioni con i bambini. Esso è, inoltre, il più grande Lago naturale dell’Alto Adige ed ha una superficie complessiva di 241 ettari. L’area protetta si trova a sud del lago e con i suoi fragmiteti, prati umidi e boschi igrofili ed è la più estesa zona umida tra la zona alpina e la Pianura Padana. Il percorso naturalistico con cui si articola il giro al lago fa parte del territorio sotto tutela del protocollo “Natura 2002″. Il lato sud, abbracciato da canneti, offre a migliaia di uccelli, pesci, palustri e anfibi, un posto ideale come riparo, per trovare da mangiare e covare. Il biotopo risulta quindi essere un’oasi naturale di inestimabile valore per animali ed uccelli acquatici. L’area è un importante luogo di sosta per numerosi migratori e si sono insediati riprodotti anfibi, uccelli acquatici e libellule. Già oltre 100 tipi di uccelli diversi fanno parte del biotopo. Nel biotopo inoltre, è stata costruita una passerelle in legno ed anche una torretta d’osservazione in mezzo ai canneti, da dove gli appassionati possono osservare concerti di rane o anche rari tipi di uccelli. 14 cartelli informativi descrivono l’unicità della fauna e flora.
Castelchiaro guarda dall’alto il Lago di Caldaro e si riflette in esso; incessantemente osserva la sua immagine nell’acqua. In realtà,grazie alla sua posizione, il borgo è ben protetto, così i suoi enormi bastioni sembrerebbero puro esibizionismo. All’interno dell’alto manto boscoso si trovano ancora abitazioni dell’epoca, a tutt’oggi riconoscibili. Probabilmente la struttura venne costruita dai Signori di Rottenburg attorno al 1250; l’Istituto dei Castelli dll’Alto Adige lo fa risalire addirittura alla generazione precedente, attorno al 1200. Infine Castelchiaro entrò in possesso dei governanti, i signori di Tirolo, che lo concessero in feudo ai Capitani di Caldaro. Per lungo tempo, il castello fu anche sede della Corte di giustizia. Nel XVII secolo, l’uso della costruzione venne meno, e il castello cadde in rovina a poco a poco. Ciononostante, resti del palazzo con affreschi del XV secolo sono tutt’ora ben conservati. Una piacevole passeggiata conduce dal lago sino al castello. Dall’alto, l’escursionista può godere di un’ampia vista sui vitigni e sul fresco paesaggio collinare della Bassa Atesina.