16 luglio-Fiab in Val Brembana con A.Ri.bi bergamo
La Val Brembana
|
«GLI OPPOSTI CASTELLI, LA VENETA DOGANA
LA STRADA PORTICATA CON LE TAVERNE E I FONDACHI TESTIMONIANO DELL'ANTICO TRANSITO CREATO DALLA SERENISSIMA PER VOLERE DI ALVISE PRIULI PODESTÀ DI BERGAMO NEGLI ANNI 1595-1599 FERVIDO DI TRAFFICI NEL VALICO DELLA CA' S.MARCO VERSO I GRIGIONI E LE TERRE TEDESCHE FECE NOTO IL NOME DI AVERARA CHE CON RINNOVATE ESENZIONI E PRIVILEGI EBBE BENEVOLENTE LA REPUBBLICA VENETA COL CONFERMATO NOME AI SUOI ABITANTI DI "CIVES VENETIANI"» (epigrafe del comune di Averara, 1950) |
Lungo i fiumi si sviluppano le civiltà e scorre la Storia. Il Brembo, immissario dell’Adda e che da il nome all’omonima valle, non fa eccezione. La via Mercatorum, (via dei mercanti) è stata per secoli l’accesso alla e dalla valle per migranti, artisti, commercio ed eserciti. Ancor oggi, seppure i collegamenti siano abbondanti (strada, ferrovia) la valle non è di facile accesso, figuriamoci qualche secolo fa. Bergamo era a pochi tiri di freccia ma le merci che in valle transitavano dovevano fare parecchia strada, a dorso di muli, cavalli, uomini, su sentieri in quota appena tracciati ed uniti nel nome unico di via Mercatorum. Nel XVI° sec. dalla lungimiranza dell’amministrazione veneziana fu costruita, a costi elevati, la via Priula (dal nome del suo progettatore) a supporto dell’antico sistema viario. La nuova strada finì così, grazie ad un tragitto più diretto e breve, per soppiantare la via dei Mercanti e rimase in auge fino al XVIII° sec., quando la Repubblica di Venezia cessò di esistere e con essa anche la strada giunse al XX° sec. in notevole stato di degrado. Solo negli ultimi decenni alcune amministrazioni ne hanno caldeggiato prima e finanziato poi un recupero, finalizzato altresì ad uso locale e turistico. Venezia influì non solo dal punto di vista commerciale ma anche artistico nella vita della valle. Nelle numerose chiese di Camerata Cornello, S.Giovanni Bianco e Dossena si trovano numerose opere eterogenee dal punto di vista pittorico ma sicuramente risalenti ad una comune scuola veneta, oltre comunque a varie e pregiate opere di artisti locali.
Ciò di cui la valle è più fiera anche se non in molti ne sono a conoscenza è la moderna organizzazione del sistema postale. L’intuizione la ebbe tal Omodeo de’ Tasso già nel XIII° sec. che riunì il parentado in una Compagnia dei Corrieri incaricata di consegnare missive ed altro tra le varie corti europee. L’attività crebbe negli anni rendendo la famiglia ed il borgo di Cornello (attualmente facente parte dei “Più bei Borghi d’Italia”) di dove questi erano originari molto noti e nominati. Nel ‘500 si ebbe l’apoteosi della fama familiare con il conferimento, da parte dell’Imperatore Massimiliano I°, dell’Aquila Imperiale quale premio per i servizi resi all’Impero; nello stesso secolo, altresì, visse il poeta Torquato Tasso, caso non unico nella sua famiglia ed autore della “Gerusalemme Liberata”.
Ciò di cui la valle è più fiera anche se non in molti ne sono a conoscenza è la moderna organizzazione del sistema postale. L’intuizione la ebbe tal Omodeo de’ Tasso già nel XIII° sec. che riunì il parentado in una Compagnia dei Corrieri incaricata di consegnare missive ed altro tra le varie corti europee. L’attività crebbe negli anni rendendo la famiglia ed il borgo di Cornello (attualmente facente parte dei “Più bei Borghi d’Italia”) di dove questi erano originari molto noti e nominati. Nel ‘500 si ebbe l’apoteosi della fama familiare con il conferimento, da parte dell’Imperatore Massimiliano I°, dell’Aquila Imperiale quale premio per i servizi resi all’Impero; nello stesso secolo, altresì, visse il poeta Torquato Tasso, caso non unico nella sua famiglia ed autore della “Gerusalemme Liberata”.
Zogno
San Pellegrino
Cornello dei Tasso
Piazza brembana
|
|
La nostra gita ha inizio nel primo mattino, con levataccia, per permetterci di essere a Bergamo verso le 9,15. All’uscita di Dalmine prendiamo a bordo del nostro pullman i due nostri accompagnatori della Fiab (ARIBI) di Bergamo, i Garabugi ( acronimo dei cognomi di Ernesto Garavaglia e Silvia Bugini), una coppia che definire green è poco. Da Zogno inforchiamo le bici per percorrere la Ciclovia del Brembo, fino al suggestivo borgo medievale di Cornello dei Tasso, dove arriviamo a piedi salendo un lieve dislivello su parte dell’antica via Mercatorum, via d’epoca romana che fu l’unico mezzo di collegamento fino al XVI° sec. Uno dei “Borghi più belli d’Italia” ci accoglie con le fattezze di Michela, nostra Virgilio per le viuzze del piccolo centro in cui vivono a tutt’oggi circa 25 persone. La chiesa (romanica ma rimaneggiata nel corso del tempo più volte) dei SS. Cornelio e Cipriano, con i suoi affreschi ed il suo campanile pendente, il Museo dei tasso e della storia postale, vari palazzi risalenti alla storia della famiglia che da il nome al borgo sono solo alcuni degli aspetti affascinanti del borgo, la cui suggestione sugli amanti della storia è innegabile. Risaliamo in bici, appagati ed un po’ affamati, anche se qualcuno ha approfittato della pausa per addentare panini e quant’altro, direzione Piazza Brembana dove ci aspettano gli organizzatori dell’ Orobie Bike Festival. Qui la vera e propria sosta ed il giro di boa. Si torna di volata (piccola sosta “volante” a San Pellegrino Terme che non ci permette però di godere appieno dell’aspetto liberty della cittadina termale) a Zogno ed al pullman. Un altro pezzetto d’Italia è stato svelato.
Altro link: Museo dei Tasso
Altro link: Museo dei Tasso
|
|