La regione montuosa della Lessinia, a nord di Verona, nel Duecento era una grande riserva disabitata, dove gli abitanti dei paesi vicini portavano a pascolare pecore e capre. Il 5 febbraio 1287 il Vescovo di Verona Bartolomeo della Scala concesse a un gruppo di Cimbri, proveniente dall’Altopiano di Asiago, la possibiliotà di stanziarsi nel territorio e di utilizzarne le risorse. I Cimbri erano dediti principalmente all’allevamento del bestiame e conoscevano benissimo le tecniche per produrre il formaggio, tant’è che godettero dell’usufrutto di queste terre sino al 1689. La montagna veronese è particolarmente adatta al pascolo: i Lessini sono esposti a mezzogiorno, non hanno grandi pendenze e hanno manti erbosi con un lungo periodo vegetativo che consentono un periodo d’alpeggio più lungo del consueto. E’ naturale qquindi che si sia sviluppata una tradizione casearia legata alla produzione di formaggi vaccini, quasi sempre ottenuti caseificando il latte che aveva già subito una prima scrematura destinata alla produzione del burro. E così nacque, molto più tardi, la denominazione di “Monte Veronese” (DoP nel 1996).
Un itinerario molto bello preparato per l'escursionista medio che riesce a camminare per 3,5 ore consecutive con le ciaspole, il tempo necessario per completare l'intero giro, in cui si visita la Valle delle Sfingi di Camposilvano, si prosegue fino al Monte Bellocca e quindi si scende ai Parpari giungendo prima a Malga Marian e quindi a Masetto per giungere infine al nostro punto di partenza dove è prevista la sosta pranzo in struttura convenzionata dove si potrà degustare a scelta ciò che si vuole. Non è prevista pertanto la sosta a sacco per garantire a tutti un posto riscaldato.
CARATTERISTICHE: DISLIVELLO: 290m.
DIFFICOLTA': facile/media
DISTANZA: 7 km
DURATA: 3,5 ore senza contare le soste
Messa così sembrava facile e facile sarebbe stato, senonchè è arrivata la pioggia a complicare tutto. Tutta l'escursione, durata all'incirca 4 ore, ha visto noi poveri partecipanti martellati dapprima da una pioggia leggera, poi graziati per qualche minuto, poi flagellati dal vento che trasportava le gocce di pioggia dritto in faccia, che sembrava grandine. Dopo la breve sosta ai Parpari la nebbia, già presente ma discreta, si è infittita creando quelle atmosfere da estremo nord tanto care a Jack London. Ma il nostro cane da slitta era Lucio, vigile ed attento seppur fradicio come noi tutti. L'attraversamento della Valle delle Sfingi è stato come il passaggio dalla Via Crucis, cosicchè mi sono ripromesso di ritornare quest'estate o quest'autunno. Chissà, vedremo. Il pranzo, come sempre ottimo, anch'esso da ripercorrere.
CARATTERISTICHE: DISLIVELLO: 290m.
DIFFICOLTA': facile/media
DISTANZA: 7 km
DURATA: 3,5 ore senza contare le soste
Messa così sembrava facile e facile sarebbe stato, senonchè è arrivata la pioggia a complicare tutto. Tutta l'escursione, durata all'incirca 4 ore, ha visto noi poveri partecipanti martellati dapprima da una pioggia leggera, poi graziati per qualche minuto, poi flagellati dal vento che trasportava le gocce di pioggia dritto in faccia, che sembrava grandine. Dopo la breve sosta ai Parpari la nebbia, già presente ma discreta, si è infittita creando quelle atmosfere da estremo nord tanto care a Jack London. Ma il nostro cane da slitta era Lucio, vigile ed attento seppur fradicio come noi tutti. L'attraversamento della Valle delle Sfingi è stato come il passaggio dalla Via Crucis, cosicchè mi sono ripromesso di ritornare quest'estate o quest'autunno. Chissà, vedremo. Il pranzo, come sempre ottimo, anch'esso da ripercorrere.
Foto mie, di Lucio e dell'ineffabile Ghisa.