Un itinerario in Lessinia orientale in mezzo alla natura alla ricerca delle fioriture primaverili. Partiamo dalla Valle di Chiampo portandoci per boschi e contrade sulla dorsale del monte Faldo fino a Selva di Trissino con un percorso ad anello sempre pieno di emozioni.
CARATTERISTICHE:
DIFFICOLTA': facile/media
LUNGHEZZA: 14 km
DISLIVELLO: 650m
DURATA: 5 ore senza contare le soste
CARATTERISTICHE:
DIFFICOLTA': facile/media
LUNGHEZZA: 14 km
DISLIVELLO: 650m
DURATA: 5 ore senza contare le soste
https://www.facebook.com/locandaelpiron/ dove era fissato il ritrovo
SAN PIETRO MUSSOLINO
Comune collinare, di origine antica, che basa la sua economia principalmente sulle attività agricole e su quelle industriali. I sampierui, per i quali si registra un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono oltre che nel capoluogo comunale (contiguo al centro Arso del comune di Chiampo), anche nelle località San Pietro Vecchio, Cappello e in numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che variano da un minimo di 231 metri a un massimo di 550 metri sul livello del mare. Al contrario l’andamento plano-altimetrico dell’abitato, interessato da un fenomeno di espansione edilizia, è quello tipico di montagna. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Regio Decreto. I due campi, a sfondo argentato e rosso, sono attraversati da una croce latina capovolta, azzurra.
La sua denominazione bipartita è da ricondursi al nome del proprio Santo protettore e a un’antica voce diminutiva del vocabolo latino mansus, ‘possedimento’. Dal 1331 è soggetta al podestà scaligero di Vicenza, Stefano de’ Piccardi e diventa parte del Vicariato civile di Arzignano. Partecipa nel 1336 a un’insurrezione contro gli Scaligeri, senza riceverne alcun danno, anzi numerosi sono i vantaggi amministrativi e i privilegi che ottiene. Il clima di pace e tranquillità continua dopo la breve dominazione viscontea (1387-1404) e la seguente sottomissione a Venezia. La sua serenità viene bruscamente interrotta con un periodo di devastanti pestilenze, la più cruenta nel 1630 causa la perdita di un terzo della popolazione. Un altro pesante colpo alla situazione socio-politica arriva con la seconda guerra mondiale perché ospita nuclei partigiani tra i più attivi del Veneto. Nel luglio del 1944 viene incendiata e la strage si ripete a settembre dello stesso anno. Pochi sono i monumenti rilevanti scampati alle devastazioni belliche, tra questi si evidenzia il complesso architettonico della contrada Dugatto con un nucleo risalente al XVII secolo. Pregio e valore artistico si rilevano anche all’interno della chiesa di San Pietro Vecchio, della seconda metà del Settecento, con un superbo polittico in pietra tenera del Quattrocento.
Comune collinare, di origine antica, che basa la sua economia principalmente sulle attività agricole e su quelle industriali. I sampierui, per i quali si registra un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono oltre che nel capoluogo comunale (contiguo al centro Arso del comune di Chiampo), anche nelle località San Pietro Vecchio, Cappello e in numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che variano da un minimo di 231 metri a un massimo di 550 metri sul livello del mare. Al contrario l’andamento plano-altimetrico dell’abitato, interessato da un fenomeno di espansione edilizia, è quello tipico di montagna. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Regio Decreto. I due campi, a sfondo argentato e rosso, sono attraversati da una croce latina capovolta, azzurra.
La sua denominazione bipartita è da ricondursi al nome del proprio Santo protettore e a un’antica voce diminutiva del vocabolo latino mansus, ‘possedimento’. Dal 1331 è soggetta al podestà scaligero di Vicenza, Stefano de’ Piccardi e diventa parte del Vicariato civile di Arzignano. Partecipa nel 1336 a un’insurrezione contro gli Scaligeri, senza riceverne alcun danno, anzi numerosi sono i vantaggi amministrativi e i privilegi che ottiene. Il clima di pace e tranquillità continua dopo la breve dominazione viscontea (1387-1404) e la seguente sottomissione a Venezia. La sua serenità viene bruscamente interrotta con un periodo di devastanti pestilenze, la più cruenta nel 1630 causa la perdita di un terzo della popolazione. Un altro pesante colpo alla situazione socio-politica arriva con la seconda guerra mondiale perché ospita nuclei partigiani tra i più attivi del Veneto. Nel luglio del 1944 viene incendiata e la strage si ripete a settembre dello stesso anno. Pochi sono i monumenti rilevanti scampati alle devastazioni belliche, tra questi si evidenzia il complesso architettonico della contrada Dugatto con un nucleo risalente al XVII secolo. Pregio e valore artistico si rilevano anche all’interno della chiesa di San Pietro Vecchio, della seconda metà del Settecento, con un superbo polittico in pietra tenera del Quattrocento.
SELVA DI TRISSINO
Le origini di Selva risalgono al 1288, quando i conti Trissino divisero la loro proprietà in 36 mansi da ripartire tra le famiglie di lavoratori di origine germanica (cimbri) per la bonifica. Una parte venne donata al Clero; la chiesa fu edificata agli inizi del Trecento e dedicata a S. Maria Maddalena. Nel 1380, per sentenza del vescovo di Vicenza Giovanni De Surdis, si staccò dalla matrice di Sant'Andrea di Trissino e fu eretta a parrocchia. L'evoluzione demografica di Selva registra numeri mediamente costanti, con un solo picco agli inizi del Novecento: in particolare, gli abitanti nel 1557 erano 288, saliti poi a 575, che diventarono poi 800 nel 1935 mentre attualmente sono 369. La popolazione è sempre stata fortemente religiosa: nel 1946 è stata inaugurata la Chiesetta dei Pellizzari e nel 1948 la Chiesetta del Faldo, posta nel punto più alto per facilitare l'intercessione della benevolenza della Madonna. La frazione di Selva, situata a circa 550 m s.l.m., si distingue per un forte attaccamento al territorio, una grande fede e per un particolare attaccamento ai prodotti che la terra coltivata con grande impegno e passione offre.
Le origini di Selva risalgono al 1288, quando i conti Trissino divisero la loro proprietà in 36 mansi da ripartire tra le famiglie di lavoratori di origine germanica (cimbri) per la bonifica. Una parte venne donata al Clero; la chiesa fu edificata agli inizi del Trecento e dedicata a S. Maria Maddalena. Nel 1380, per sentenza del vescovo di Vicenza Giovanni De Surdis, si staccò dalla matrice di Sant'Andrea di Trissino e fu eretta a parrocchia. L'evoluzione demografica di Selva registra numeri mediamente costanti, con un solo picco agli inizi del Novecento: in particolare, gli abitanti nel 1557 erano 288, saliti poi a 575, che diventarono poi 800 nel 1935 mentre attualmente sono 369. La popolazione è sempre stata fortemente religiosa: nel 1946 è stata inaugurata la Chiesetta dei Pellizzari e nel 1948 la Chiesetta del Faldo, posta nel punto più alto per facilitare l'intercessione della benevolenza della Madonna. La frazione di Selva, situata a circa 550 m s.l.m., si distingue per un forte attaccamento al territorio, una grande fede e per un particolare attaccamento ai prodotti che la terra coltivata con grande impegno e passione offre.
Manifestazioni e Sagre di Selva di Trissino
La Festa del Gnocco è una manifestazione enogastronomica e culturale nata nel 2005 volta alla valorizzazione dei prodotti agricoli e del territorio collinare di Selva.
Tra le motivazioni che hanno spinto i paesani di Selva ad intraprendere questa avventura risalta la necessità di valorizzare la patata di Selva, essendo un prodotto agricolo che garantisce ottimi risultati sia in termini di qualità che di quantità grazie alle condizioni pedo-climatiche del territorio collinare trissinese. Per riuscire nell´intento di far assaporare la genuinità e le qualità delle patate di Selva si è deciso di prepararle e distribuirle sotto forma di "Gnocchi fatti a mano" riprendendo così le ricette della tradizione contadina e battezzando la manifestazione con il nome "Festa del Gnocco".
Oltre alla patata, tutti i prodotti agricoli del territorio collinare vengono valorizzati e pubblicizzati durante la manifestazione, grazie alla mostra mercato che permette a chiunque coltivi direttamente un fondo agricolo di poter vendere i propri prodotti in eccedenza.
Grazie alla certezza della vendita dei prodotti e di un ricavo gratificante, i coltivatori dei fondi, che per la maggior parte sono hobbysti, sono incentivati a ritornare a coltivare i campi un tempo abbandonati a causa della non convenienza economica. Inoltre, i proventi derivanti dalla manifestazione sono destinati alla Parrocchia di Selva di Trissino per il miglioramento delle strutture parrocchiali che rappresentano il cuore e la "piazza" di Selva di Trissino. https://www.comunideco.it/comuni/trissino/gli-gnocchi-di-selva-di-trissino
La Festa del Gnocco è una manifestazione enogastronomica e culturale nata nel 2005 volta alla valorizzazione dei prodotti agricoli e del territorio collinare di Selva.
Tra le motivazioni che hanno spinto i paesani di Selva ad intraprendere questa avventura risalta la necessità di valorizzare la patata di Selva, essendo un prodotto agricolo che garantisce ottimi risultati sia in termini di qualità che di quantità grazie alle condizioni pedo-climatiche del territorio collinare trissinese. Per riuscire nell´intento di far assaporare la genuinità e le qualità delle patate di Selva si è deciso di prepararle e distribuirle sotto forma di "Gnocchi fatti a mano" riprendendo così le ricette della tradizione contadina e battezzando la manifestazione con il nome "Festa del Gnocco".
Oltre alla patata, tutti i prodotti agricoli del territorio collinare vengono valorizzati e pubblicizzati durante la manifestazione, grazie alla mostra mercato che permette a chiunque coltivi direttamente un fondo agricolo di poter vendere i propri prodotti in eccedenza.
Grazie alla certezza della vendita dei prodotti e di un ricavo gratificante, i coltivatori dei fondi, che per la maggior parte sono hobbysti, sono incentivati a ritornare a coltivare i campi un tempo abbandonati a causa della non convenienza economica. Inoltre, i proventi derivanti dalla manifestazione sono destinati alla Parrocchia di Selva di Trissino per il miglioramento delle strutture parrocchiali che rappresentano il cuore e la "piazza" di Selva di Trissino. https://www.comunideco.it/comuni/trissino/gli-gnocchi-di-selva-di-trissino