1 aprile: pasqua al lago d'iseo (bs) |
Quando raccontiamo una camminata che
ci ha coinvolti, vi è in noi la sensazione
che vi sia una parte più nascosta di questa
esperienza – la sua essenza – che resta non detta
Eh si, i panorami lacustri mi intrigano alquanto, come ben sanno i visitatori delle mie fotogallerie, ed il lago d'Iseo (o Sebino, come rimarcano i saputelli) non si sottrae alla regola. Il Garda messo momentaneamente da parte, come specchio della passeggiata odierna e pasquale ho scelto dunque l'Iseo che lambisco spesso per lavoro ma non ho mai la possibilità di avvicinare nella sua prospettiva idrica. Smontando dalla macchina, che lasciamo poco fuori il paese di Sulzano, già l'aria salmastra si fa strada nelle nari accompagnandoci all'imbarcadero. Breve traversata (immortalata in parte nel video nello sfondo testata) ed eccoci sbarcare a Monte Isola, grande isola lacustre da cui sono stati banditi i motori (a parte i motocicli dei circa 1750 residenti, un paio di pulmini turistici ed i trattori che curano gli oliveti e le viti). Dopo un caffè appena sbarcati ci inoltriamo per il paese salendo per pertugi e scalette che sono sempre diversi anche se simili a tutti i siti rivieraschi del mondo. A tratti sembra proprio di camminare nei salotti o nelle cucine delle case. Proseguiamo in salita attraversando la strada asfaltata e inoltrandoci subito nel bosco. Dopo circa un'ora e mezza di buon cammino, salendo per i radi boschi fino a Cure e poi per i prati e gli arbusteti arriviamo sul cocuzzolo del monte
ci ha coinvolti, vi è in noi la sensazione
che vi sia una parte più nascosta di questa
esperienza – la sua essenza – che resta non detta
Eh si, i panorami lacustri mi intrigano alquanto, come ben sanno i visitatori delle mie fotogallerie, ed il lago d'Iseo (o Sebino, come rimarcano i saputelli) non si sottrae alla regola. Il Garda messo momentaneamente da parte, come specchio della passeggiata odierna e pasquale ho scelto dunque l'Iseo che lambisco spesso per lavoro ma non ho mai la possibilità di avvicinare nella sua prospettiva idrica. Smontando dalla macchina, che lasciamo poco fuori il paese di Sulzano, già l'aria salmastra si fa strada nelle nari accompagnandoci all'imbarcadero. Breve traversata (immortalata in parte nel video nello sfondo testata) ed eccoci sbarcare a Monte Isola, grande isola lacustre da cui sono stati banditi i motori (a parte i motocicli dei circa 1750 residenti, un paio di pulmini turistici ed i trattori che curano gli oliveti e le viti). Dopo un caffè appena sbarcati ci inoltriamo per il paese salendo per pertugi e scalette che sono sempre diversi anche se simili a tutti i siti rivieraschi del mondo. A tratti sembra proprio di camminare nei salotti o nelle cucine delle case. Proseguiamo in salita attraversando la strada asfaltata e inoltrandoci subito nel bosco. Dopo circa un'ora e mezza di buon cammino, salendo per i radi boschi fino a Cure e poi per i prati e gli arbusteti arriviamo sul cocuzzolo del monte
ARRIVO
MONTE ISOLA
Monte Isola (Montìsola o Muntìsola in dialetto bresciano) è un comune italiano di 1.742 abitanti della provincia di Brescia in Lombardia, che copre l'isola omonima del Lago d'Iseo. Monte Isola è il nome del comune, mentre per quanto riguarda l'area geografica può ritenersi corretta anche la dizione Montìsola. Con un'area totale di 12,8 km², è l'isola lacustre più grande d'Italia e dell'Europa meridionale e centrale. L'isola è raggiungibile in traghetto sia dalla sponda bresciana sia da quella bergamasca. Sulla sponda bresciana, i principali approdi sono i porti di Sulzano e Sale Marasino dai quali si raggiungono rispettivamente le località di Peschiera Maraglio e Carzano. L'isola è raggiungibile anche dalla sponda bergamasca partendo da Tavernola Bergamasca con collegamenti giornalieri. Dal 18 giugno 2016 al 3 luglio 2016 si è potuta raggiungere anche a piedi da Sulzano a Peschiera Maraglio, grazie a una passerella galleggiante, allestita dall’artista Christo (vedi The Floating Piers). La circolazione è consentita unicamente ai motocicli dei residenti ed è proibito trasportarvi veicoli a motore. È possibile spostarsi tramite biciclette o utilizzando il servizio pubblico di autobus. La vegetazione comprende numerosi ulivi che fanno da contorno alla costa meridionale fra Peschiera Maraglio e Sensole (dal latino Sinus olis, che significa "insenatura dell'olio") mentre specie arboree tipicamente alpestri caratterizzano il nord e le parti più elevate del monte.
Completamente boscosa nell'antichità, Montisola possedeva un tempio pagano sulla sua cima. Sull'isola è attestata la presenza di ville d'epoca romana. Nel V secolo d.C. fu cristianizzata dal vescovo bresciano San Vigilio. Nel Medioevo fu contesa da varie signorie, il territorio fu assegnato dai Longobardi al monastero di San Salvatore; in seguito i cluniacensi vi insediarono un monastero e avviarono, intorno all'anno mille, la fabbricazione di reti, che prosperò lungo i secoli successivi. L'isola vide dapprima nascere borghi agricoli nelle posizioni più elevate e, in epoca successiva, borghi di pescatori lungo la costa. Verso il secolo XIII, a difesa del territorio bresciano, gli Oldofredi vi costruirono un castello (ora rocca Martinengo, di proprietà privata). Fu infine trasformata in feudo dalla Repubblica di Venezia. Tradizione di una delle frazioni dell'Isola è la festa di Santa Croce di Carzano in cui tutto il paese viene addobbato con fiori fatti a mano e rami di pino; la festa ebbe origine nel 1836 per celebrare la fine di un'epidemia di colera. Fino al 1928 Montisola contava due comuni: Siviano e Peschiera Maraglio. A seguito della fusione avvenuta nel 1929 il comune è stato denominato Monte Isola, formato da diverse località: Siviano (sede comunale con le scuola elementare e media e l'ufficio postale), Carzano, Novale, Porto di Siviano, Masse, Sinchignano, Olzano, Sensole, Peschiera Maraglio, Senzano, Menzino, Cure. Monte Isola ha una secolare tradizione nella fabbricazione delle reti da pesca e nella costruzione delle barche in legno. Fino agli anni settanta del novecento si trattava infatti di uno dei principali produttori mondiali di reti da pesca, ma successivamente ha subito la schiacciante concorrenza dei fabbricanti industriali giapponesi; ancora oggi, tuttavia, è possibile vedere quanto resta di quella nobile tradizione artigianale, soprattutto nella località di Peschiera Maraglio.
Monte Isola (Montìsola o Muntìsola in dialetto bresciano) è un comune italiano di 1.742 abitanti della provincia di Brescia in Lombardia, che copre l'isola omonima del Lago d'Iseo. Monte Isola è il nome del comune, mentre per quanto riguarda l'area geografica può ritenersi corretta anche la dizione Montìsola. Con un'area totale di 12,8 km², è l'isola lacustre più grande d'Italia e dell'Europa meridionale e centrale. L'isola è raggiungibile in traghetto sia dalla sponda bresciana sia da quella bergamasca. Sulla sponda bresciana, i principali approdi sono i porti di Sulzano e Sale Marasino dai quali si raggiungono rispettivamente le località di Peschiera Maraglio e Carzano. L'isola è raggiungibile anche dalla sponda bergamasca partendo da Tavernola Bergamasca con collegamenti giornalieri. Dal 18 giugno 2016 al 3 luglio 2016 si è potuta raggiungere anche a piedi da Sulzano a Peschiera Maraglio, grazie a una passerella galleggiante, allestita dall’artista Christo (vedi The Floating Piers). La circolazione è consentita unicamente ai motocicli dei residenti ed è proibito trasportarvi veicoli a motore. È possibile spostarsi tramite biciclette o utilizzando il servizio pubblico di autobus. La vegetazione comprende numerosi ulivi che fanno da contorno alla costa meridionale fra Peschiera Maraglio e Sensole (dal latino Sinus olis, che significa "insenatura dell'olio") mentre specie arboree tipicamente alpestri caratterizzano il nord e le parti più elevate del monte.
Completamente boscosa nell'antichità, Montisola possedeva un tempio pagano sulla sua cima. Sull'isola è attestata la presenza di ville d'epoca romana. Nel V secolo d.C. fu cristianizzata dal vescovo bresciano San Vigilio. Nel Medioevo fu contesa da varie signorie, il territorio fu assegnato dai Longobardi al monastero di San Salvatore; in seguito i cluniacensi vi insediarono un monastero e avviarono, intorno all'anno mille, la fabbricazione di reti, che prosperò lungo i secoli successivi. L'isola vide dapprima nascere borghi agricoli nelle posizioni più elevate e, in epoca successiva, borghi di pescatori lungo la costa. Verso il secolo XIII, a difesa del territorio bresciano, gli Oldofredi vi costruirono un castello (ora rocca Martinengo, di proprietà privata). Fu infine trasformata in feudo dalla Repubblica di Venezia. Tradizione di una delle frazioni dell'Isola è la festa di Santa Croce di Carzano in cui tutto il paese viene addobbato con fiori fatti a mano e rami di pino; la festa ebbe origine nel 1836 per celebrare la fine di un'epidemia di colera. Fino al 1928 Montisola contava due comuni: Siviano e Peschiera Maraglio. A seguito della fusione avvenuta nel 1929 il comune è stato denominato Monte Isola, formato da diverse località: Siviano (sede comunale con le scuola elementare e media e l'ufficio postale), Carzano, Novale, Porto di Siviano, Masse, Sinchignano, Olzano, Sensole, Peschiera Maraglio, Senzano, Menzino, Cure. Monte Isola ha una secolare tradizione nella fabbricazione delle reti da pesca e nella costruzione delle barche in legno. Fino agli anni settanta del novecento si trattava infatti di uno dei principali produttori mondiali di reti da pesca, ma successivamente ha subito la schiacciante concorrenza dei fabbricanti industriali giapponesi; ancora oggi, tuttavia, è possibile vedere quanto resta di quella nobile tradizione artigianale, soprattutto nella località di Peschiera Maraglio.
SANTUARIO DELLA MADONNA DELLA CERIOLA
Il santuario si trova a quota 600 m. nel punto più elevato dell'isola, dal quale si gode di un ampio panorama sul lago di Iseo e sulle montagne che lo circondano. La località più vicina al santuario è Cure. La prima chiesa venne costruita, presumibilmente sulle rovine di un tempio pagano, nel XIII secolo. L'attuale edificio risale al Cinquecento, ma il suo interno venne modificato nel secolo successivo con l'inserimento di un nuovo presbiterio. Il campanile invece fu costruito nel 1750. Il santuario fu la prima chiesa dedicata alla Madonna ad essere costruita nella zona del lago di Iseo. La statua lignea venerata nel santuario risale al XII secolo ed è nota con il nome di Madonna della Ceriola probabilmente perché l'essenza legnosa utilizzata è il cerro. Rappresenta la Vergine in trono con in braccio il Bambino. All'interno del santuario, oltre ad alcuni affreschi e dipinti e a due pregevoli sculture che fiancheggiano la statua della vergine, sono ospitati anche numerosi ex-voto che ricordano le grazie attribuite alla Madonna. Tra queste una di quelle che ebbero maggiore risonanza fu la protezione accordata agli abitanti dell'isola contro una epidemia di colera scoppiata in Lombardia nel 1836: in segno di ringraziamento viene tuttora celebrata, ogni seconda domenica di luglio, la festa detta della Madonna del Colera. Nel 1924 avvenne una solenne incoronazione della statua; la corona d'oro era stata fabbricata grazie alla fusione di gioielli donati dagli abitanti di Monte Isola. Il santuario è servito da una mulattiera acciottolata che la collega alla località Cure (466 m.). È anche possibile salire a piedi, con un percorso più lungo, per un sentiero che parte nei pressi dell'imbarcadero di Peschiera Maraglio. Lungo il percorso che porta al santuario sono presenti 15 cappelle che celebrano i misteri del rosario, realizzate nella seconda metà del Novecento.
Il santuario si trova a quota 600 m. nel punto più elevato dell'isola, dal quale si gode di un ampio panorama sul lago di Iseo e sulle montagne che lo circondano. La località più vicina al santuario è Cure. La prima chiesa venne costruita, presumibilmente sulle rovine di un tempio pagano, nel XIII secolo. L'attuale edificio risale al Cinquecento, ma il suo interno venne modificato nel secolo successivo con l'inserimento di un nuovo presbiterio. Il campanile invece fu costruito nel 1750. Il santuario fu la prima chiesa dedicata alla Madonna ad essere costruita nella zona del lago di Iseo. La statua lignea venerata nel santuario risale al XII secolo ed è nota con il nome di Madonna della Ceriola probabilmente perché l'essenza legnosa utilizzata è il cerro. Rappresenta la Vergine in trono con in braccio il Bambino. All'interno del santuario, oltre ad alcuni affreschi e dipinti e a due pregevoli sculture che fiancheggiano la statua della vergine, sono ospitati anche numerosi ex-voto che ricordano le grazie attribuite alla Madonna. Tra queste una di quelle che ebbero maggiore risonanza fu la protezione accordata agli abitanti dell'isola contro una epidemia di colera scoppiata in Lombardia nel 1836: in segno di ringraziamento viene tuttora celebrata, ogni seconda domenica di luglio, la festa detta della Madonna del Colera. Nel 1924 avvenne una solenne incoronazione della statua; la corona d'oro era stata fabbricata grazie alla fusione di gioielli donati dagli abitanti di Monte Isola. Il santuario è servito da una mulattiera acciottolata che la collega alla località Cure (466 m.). È anche possibile salire a piedi, con un percorso più lungo, per un sentiero che parte nei pressi dell'imbarcadero di Peschiera Maraglio. Lungo il percorso che porta al santuario sono presenti 15 cappelle che celebrano i misteri del rosario, realizzate nella seconda metà del Novecento.
DA PESCHIERA MARAGLIO AL SANTUARIO DELLA CERIOLA
ROCCA MARTINENGO O OLDOFREDI
Il castello, che si erge sopra il golfo di Sensole, tra Peschiera e Siviano, é uno dei monumenti più caratteristici del posto. Come punto per l’erezione del castello Oldofredi fu scelto, nel XIV secolo, uno sperone roccioso rivolto sulla sponda bergamasca, di fronte a Tavernola, da dove era possibile controllare tutto il lago da nord a sud. Il castello non sorgeva nel punto più alto dell’Isola, già occupato dal Santuario della Ceriola, e non si preoccupava di controllare la sponda bresciana in quanto anche questa era sotto la giurisdizione degli Isei, poi Oldofredi, e da essa non potevano venire offese. Non si sa quando i Martinengo acquistarono la rocca, ma si può supporre che sia stato Antonio Prevosto attorno alla metà del XV secolo. In quel secolo si può ricordare la grande rovina degli Oldofredi a causa della loro amicizia con i Visconti, con la necessità per essi di vendere, mentre al contrario i Martinengo, per i servizi resi alla Serenissima, appena piantata nel bresciano, potevano avere grandi possibilità economiche. Dopo il 1427 quando il territorio bergamasco passò sotto Venezia, la funzione difensiva della rocca venne meno e fu quindi ridotta alla funzione di palazzo. Cosi fanno supporre le cornici e le montature nelle finestre e l’ampio portale, scolpiti in pietra di Sarnico, fino allora mai usata sull’Isola. Quest’opera è stata compiuta forse dal valoroso Girolamo o ancora prima da suo padre Antonio II. Ma in seguito, pur essendo stato modificato, l’edificio non dovette essere di grande gradimento per i signori. Questa dimora, in un’isola lontana dal mondo, senza terreni adiacenti e lontana anche dai loro diretti interessi, fu così abbandonata. Dalla fine del Cinquecento sarà denunciata nelle loro polizze come “rocchetta mezzo rovina”.
Il castello, che si erge sopra il golfo di Sensole, tra Peschiera e Siviano, é uno dei monumenti più caratteristici del posto. Come punto per l’erezione del castello Oldofredi fu scelto, nel XIV secolo, uno sperone roccioso rivolto sulla sponda bergamasca, di fronte a Tavernola, da dove era possibile controllare tutto il lago da nord a sud. Il castello non sorgeva nel punto più alto dell’Isola, già occupato dal Santuario della Ceriola, e non si preoccupava di controllare la sponda bresciana in quanto anche questa era sotto la giurisdizione degli Isei, poi Oldofredi, e da essa non potevano venire offese. Non si sa quando i Martinengo acquistarono la rocca, ma si può supporre che sia stato Antonio Prevosto attorno alla metà del XV secolo. In quel secolo si può ricordare la grande rovina degli Oldofredi a causa della loro amicizia con i Visconti, con la necessità per essi di vendere, mentre al contrario i Martinengo, per i servizi resi alla Serenissima, appena piantata nel bresciano, potevano avere grandi possibilità economiche. Dopo il 1427 quando il territorio bergamasco passò sotto Venezia, la funzione difensiva della rocca venne meno e fu quindi ridotta alla funzione di palazzo. Cosi fanno supporre le cornici e le montature nelle finestre e l’ampio portale, scolpiti in pietra di Sarnico, fino allora mai usata sull’Isola. Quest’opera è stata compiuta forse dal valoroso Girolamo o ancora prima da suo padre Antonio II. Ma in seguito, pur essendo stato modificato, l’edificio non dovette essere di grande gradimento per i signori. Questa dimora, in un’isola lontana dal mondo, senza terreni adiacenti e lontana anche dai loro diretti interessi, fu così abbandonata. Dalla fine del Cinquecento sarà denunciata nelle loro polizze come “rocchetta mezzo rovina”.
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AL SANTUARIO
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ISOLA DI SAN PAOLO
L'isola di San Paolo sorge nel lago d'Iseo, insieme all'isola di Loreto e a sud della ben più estesa Monte Isola. È di proprietà privata. Nel 1091 l'isolotto, che era sotto il controllo della nobile famiglia Mozzi, venne donato al monastero cluniacense di San Paolo d'Argon, in val Cavallina, che vi istituì un priorato. Il monastero passò in seguito alla nobile famiglia Fenaroli di Pilzone, che successivamente lo cedette ai frati minori i quali eressero un monastero forse attorno all'anno 1490. L'osservante Alessandro Fenaroli, morto il 15 agosto 1525 è sepolto nella chiesa di San Paolo sull'isola. La famiglia Fenaroli mantenne il patronato sul convento (facendo dipingere nel chiostro il loro blasone) mantenendone il beneficio sino alla soppressione nel gennaio 1783. In quell'anno i 14 frati vennero trasferiti al convento di San Francesco a Iseo e l'isola venne venduta a privati. Secondo alcuni, sembra che l'isolotto, verso la fine dell'800, fosse raggiungibile in alcuni periodi dell'anno a piedi da Sensole su Monte Isola. Nel 1916 l'isola venne acquistata dagli attuali proprietari, i Beretta, e successivamente risistemata dall'architetto Dabbeni. Nel 2016 fu inclusa nell’istallazione di Floating Piers, raggiungibile da Peschiera Maraglio e da Sensole da due derivazioni della famosa passerella.
L'isola di San Paolo sorge nel lago d'Iseo, insieme all'isola di Loreto e a sud della ben più estesa Monte Isola. È di proprietà privata. Nel 1091 l'isolotto, che era sotto il controllo della nobile famiglia Mozzi, venne donato al monastero cluniacense di San Paolo d'Argon, in val Cavallina, che vi istituì un priorato. Il monastero passò in seguito alla nobile famiglia Fenaroli di Pilzone, che successivamente lo cedette ai frati minori i quali eressero un monastero forse attorno all'anno 1490. L'osservante Alessandro Fenaroli, morto il 15 agosto 1525 è sepolto nella chiesa di San Paolo sull'isola. La famiglia Fenaroli mantenne il patronato sul convento (facendo dipingere nel chiostro il loro blasone) mantenendone il beneficio sino alla soppressione nel gennaio 1783. In quell'anno i 14 frati vennero trasferiti al convento di San Francesco a Iseo e l'isola venne venduta a privati. Secondo alcuni, sembra che l'isolotto, verso la fine dell'800, fosse raggiungibile in alcuni periodi dell'anno a piedi da Sensole su Monte Isola. Nel 1916 l'isola venne acquistata dagli attuali proprietari, i Beretta, e successivamente risistemata dall'architetto Dabbeni. Nel 2016 fu inclusa nell’istallazione di Floating Piers, raggiungibile da Peschiera Maraglio e da Sensole da due derivazioni della famosa passerella.
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